martedì 6 novembre 2012

E Dio creò la donna

E DIO CREO’ LA DONNA Il Signore Iddio, come c’insegna il libro della Genesi della Bibbia, dopo averci pensato un poco, creò il cielo, la terra, l’uomo, gli animali etc. Ma non li creò tutti in un giorno perché, pur essendo Dio, non poteva fare tutto d’un fiato con il rischio che qualcosa venisse storto, e così c’impiegò sei giorni, al settimo, essendo domenica, si riposò. Per creare l’uomo, com’è ampiamente risaputo, prese un pugno di fango, ci sputò sopra per inumidirlo (non per sfregio) e poi ci soffiò sopra: comparve un essere un poco strano con due occhi, due braccia con due mani annesse, due gambe con piedi,, un naso con due fori, due orecchie, una bocca, due coglioni, ma un solo pisello, insomma comparve l’uomo così come noi lo conosciamo, nudo e crudo perché all’epoca nel Paradiso terrestre non c’era né caldo né freddo e nessun altro a cui la nudità potesse piacere o dispiacere ed anche perché ancora non aveva creato né il pudore né la vergogna. Lo chiamò Adamo perché il nome del primo uomo doveva cominciare ovviamente con la lettera A. Se ci fosse stato un secondo uomo l’avrebbe probabilmente chiamato Badamo, ma non ci fu e come si sa le cose andarono diversamente e vi diremo perché. Dopo aver creato Adamo, Dio, ritenendo giustamente che da solo si sarebbe annoiato, creò gli animali per tenergli compagnia e li creò a milioni. C’erano mammiferi, pesci, uccelli, insetti d’ogni specie e qualità, rettili nonché dinosauri, brontosauri, lucertoloni, vertebrati ed invertebrati, senza alcun risparmio posto che ancora non era stato inventato il denaro ed ogni cosa era gratuita e comunque Dio non Avrebbe avuto alcun problema economico. Un mare di esseri viventi, una babele e tutto per tener compagnia all’uomo perché non si sentisse solo. Poiché gli animali dovevano servire all’uomo Dio chiese ad Adamo (sebbene, essendo Essere perfettissimo e onnisciente, conosceva già la risposta): “vedi questi animali?” - E gli mostrò quella sconfinata massa di bestie appena create che aspettava paziente in una radura antistante. - “Poiché li ho creati per te sei tu che devi dargli il nome” Ipse dixit. - “Ma Sig. Padreterno” – disse Adamo – “come faccio a dare il nome a tutti questi esseri? Sono milioni di milioni, è impossibile!” – Adamo non sapeva contare, ma se anche avesse saputo, il numero degli gli animali era veramente sconfinato e sembrava impossibile contarli tutti . -,“Milioni o no, sono per te e tu li devi nominare” - - “E che siamo all’isola dei famosi?” – chiese Adamo che voleva fare lo spiritoso. - “Fai quello che devi fare” – Rispose il Signore – “ chi astramenti ti conzu jeu” - Adamo era ubbidiente, non c’erano ancora i sindacati perché potesse trovare un aiuto, e quindi fu costretto a dare il nome a tutti gli animali, nessuno escluso, mettendosi all’opera con pazienza e disciplina. Non fu una cosa facile e neppure semplice perché occorreva molta fantasia per poter dare un nome a tutti, ma quando s’inceppava il Padreterno veniva in suo aiuto suggerendogli, senza farlo vedere, i nomi che Adamo ripeteva pedissequamente. Quando venne la volta di un animale grassoccio a quattro zampe, basso e tarchiato, ed un pochino sporchetto, Adamo lo chiamò “Porco” L’animale si ribellò: - “A me dici porco? Porco sarai tu e tutta la tua famiglia” - - “Non ho famiglia” – disse Adamo – “Porco ti ho chiamato e porco resterai:” l Vista la malaparata l’animale tentò la via diplomatica cercando di convincere Adamo con le buone : - “ Non voglio essere petulante, non lo dico per me, ma t’immagini quando devo presentata mia moglie e dico: vi presento la signora Porca: Ti pare bello? E poi a tutti hai dato nome belli: a quello lo hai chiamato Airone, a quell’altro Leone, e ancora Colomba, Rondine, Pantera, addirittura ad uno lo hai chiamato Uccello del Paradiso e a me Porco. Ti pare giusto? ” - - “Senti - rispose l’uomo – “ Ma se tutti chiedessero il cambio del nome, quando finirei a dare il nome a tutta questa pletora? E non c’è solo Airone e Leone, c’è pure Cozza, Rospo, Taddarita etc. Comunque ti voglio venire incontro, ti chiamerò Maiale.” - Il porco maiale s’incazzò e cominciò a parlare in dialetto: - “E accusì me mugghieri saria a gnura Maiala. Ti pari megghiù?” – - “E va bene vuol dire che cambierò il nome solo a tua moglie: sarà la sig.ra Troia!”- - “Ma ti pare giusto chiamarla Troia? Possibile che non trovi un nome decente?”- - Allora la chiamerò “Scrofa”- - “ Ma va a fan….. !“ Esclamò esasperato lo sfortunato animale. A questo punto il porco maiale era esasperato e non sapeva più che cosa fare. Per conforta lo si fece avanti caracollando, un bacherozzo marroncino, porco e schifoso, e gli disse: - “ Ti lagni tu ti chiamau porcu. Chi avissi a diri jeu chi mi chimau cufa cu l’ali?” - Fu così che il Maiale restò Porco e la sua signora rimase Troia, ma in compenso il questo nome servì ad aggettivare molte belle donne della razza umana. Quando Adamo finì il gran lavoro il Padreterno gli chiese (tanto per dire perché sapeva già la risposta): - “Adamo sei contento di tutti questi animali che ho creato per te? Puoi farne ciò che vuoi, li puoi mettere a lavoro, li puoi ammirare, li puoi cacciare per mangiarli e ti possono fare compagnia. Sei contento?”- Adamo non disse nulla e si strinse nelle spalle con gesto quasi, quasi stizzito. - “Chi ti arrunchi Adamo? Lo so che ti manca qualcosa. Ho creato milioni di esseri e a ttia ti mmanca sempre cacchi cosa”. (anche Dio si era incazzato). - - “Sig. Padreterno, non voglio essere ingrato, hai creato milioni di animali ma uno che sia simile a me e che mi possa fare compagnia non l’ho visto” – - “Teniti u cani pi cumpagnia” – disse Dio – “E’ fedele e affettuoso, un amico ideale” – - “Ma Signore” ribattè Adamo – “ il cane non parla, che compagnia mi può fare?”- - “E non ringrazi Dio, cioè a me, che non parla?”- Io però ti ho creato con il libero arbitrio ed allora vuoi un essere a te simile? Ebbene, dormi sonni tranquilli ed io ti accontenterò, però poi saranno cazzi tuoi. Ho creato il Mondo ed essendo io Essere perfettissimo l’ho creato perfetto. Se aggiungo una semplice piuma non sarà più perfetto. Ma tu hai voluto la bicicletta? E pedala ti dirò io”. - Adamo si addormentò e Dio gli prese una costola (che ne aveva tante) per risparmiare sul materiale della Creazione,vi soffiò sopra e creò la donna. - “E pure è bona” disse Dio appena la vide. Effettivamente si presentava bene. – “Questa ad Adamo piacerà di sicuro però gli ho preparato un piattino….” – E rideva sotto la folta barba. Sapeva i fatti suoi e divisò di punire Adamo che era stato presuntuoso ed arrogante. Arrogante perché aveva osato contraddire Dio; presuntuoso perche credeva di saperne più di lui che era il Creatore.

Nessun commento:

Posta un commento